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Preparazione dei lavori
Prima di mettere mano alla gestione inserzioni, abbiamo fatto una bella fase di analisi per pianificare step by step i lavori da fare. Come di consueto, abbiamo analizzato il prodotto, l’audience, la concorrenza e il brand.
In questo caso avevamo la fortuna del fatto che erano state fatte ads in passato quindi potevamo già mettere mano su qualche dato raccolto in precedenza.
In questo caso specifico la leva di vendita era l’offerta.
Infatti, come dico spesso, puoi scegliere se vendere facendo direct response (e facendo leva sull’offerta) oppure facendo leva sul brand. Qui l’offerta era già stata testata nel mercato in passato e la risposta era stata positiva.
Quindi, dopo aver raccolto tutti questi dati, abbiamo definito il BEP ROAS target, abbiamo preparato le prime creatives e strutturato la strategia.
Testing
Per fare ads correttamente è sempre importante fare un test delle creatives inizialmente. Abbiamo quindi messo a testimmagini contro video in primis.
Sorprendentemente, hanno performato in modo molto simile. I video hanno avuto un ROAS blended del 5,16x mentre le immagini del 5,29x.
Quindi abbiamo deciso di proseguire su entrambi i filoni.
Dopo aver testato le creatives, abbiamo fatto un test di diversi stili di copy. Come vedi, il nostro obiettivo è sperimentare con diversi stili, non piccole varianti.
In questo caso, abbiamo messo a test copy più “articolati” contro copy più brevi e hanno vinto questi ultimi.
Struttura del funnel
Io sono un grande amante della semplicità.
Quindi, abbiamo strutturato il funnel in due campagne di prospecting (una con creatives che erano andate bene in passato e una campagna nuova con dentro tutte le nostre creatives) e poi una campagna in retargeting.
Le prospecting agiscono su un pubblico broad con restrizione del sesso e dell’età.
Le retargeting invece sono in stile “insalata” con PW 50gg + FB engagers 24gg + IG engagers 24gg.
Creatives
Le creatives, come detto prima, si differenziano in grafiche e video.
Le grafiche sono molto semplici. Rappresentano il bundle (ovvero l’offerta irresistibile) con il prezzo già indicato nella creatività insieme alle altre USP. Molto direct response però, funziona!
Per quanto riguarda i video in prospecting invece, abbiamo creato una clip di circa 30 secondi. I primi secondi fanno vedere il prodotto e appare una scritta (titolo filtro) dove c’è scritto l’esatto hook usato nei copy che hanno funzionato meglio.
Dopodiché, a ritmo di musica, le successive riprese fanno vedere le varie USP del prodotto e si conclude con una CTA dove si vede il postino consegnare il pacco del brand.
In retargeting invece abbiamo messo sia delle grafiche che dei video unboxing. Entrambi gli stili hanno avuto molto successo!
Prima fase di scaling
Una volta testato le varie creatività, abbiamo iniziato a fare uno scaling orizzontale.
Questo significa preparare altre creatives simili a quelle che hanno avuto successo facendo testing su micro-elementi (es: hook, CTA, …) per migliorarne ulteriormente le performance.
Fatto questo, abbiamo iniziato a scalare verticalmente aumentando i budget degli adset che andavano bene. Per farlo abbiamo semplicemente aumentato del +15% ogni periodo di stabilità.
Mantenimento delle performance
Durante lo scaling, ovviamente, non sempre le performance venivano mantenute dalle campagne. Questo è un problema abbastanza diffuso a cui però esiste una soluzione pratica.
Se vedevamo che un’ad peggiorava in termini di performance, la portevamo al gradino di scaling precedente e le lasciavamo circa 4-5 giorni per recuperare.
Se continuava a peggiorare, dimezzavamo il budget. Se anche questa attività non “svegliava” l’adset, andavamo ovviamente a spegnerlo.
Questa “tattica” è chiamata in gergo “punire l’algoritmo”. Per noi funziona molto bene e grazie a questa metodologia abbiamo mantenuto le CPA stabili durante la prima fase di scaling.
Cosa stiamo facendo ora
Ora l’obiettivo è proseguire con lo scaling di quest’offerta per poi iniziare ad introdurre novità in termini pubblicitari. Quindi nuove offerte simili che possono performare ugualmente bene.
In retargeting invece abbiamo iniziato in questi giorni a fare cross-sell di altri prodotti correlati così da ottimizzare al massimo l’AOV per singolo utente.
Infine, il nostro cliente sta preparando il backend per subire un nuovo stress di scaling visto che abbiamo fatto un +90% nel fatturato questo mese.
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A presto,
- Giorgio Iob